Bentornati,

Oggi andremo in fondo al mar come cantava il mitico sebastian nella sirenetta.

La birra e il mare sono già stati uniti in modo superbo tra di loro.

La prima cosa che mi viene in mente é la oyster stout, birra e ostriche. Voi pensate sia una cosa strana, insolita? In verità, mettere le ostriche in fase di bollitura nasce come tecnica di lavorazione negli anni 30, e, in eta vittoriana, le ostriche erano lo snack da aperitivo per bersi una stout al pub. Piuttosto cool non trovate?

Comunque, non finisce qui, ci sono birre che, sfruttando l’acqua di mare nella lavorazione, riescono a portare tutta l’essenza, l’odore, il sapore, parlando di una birra siciliana che segue questo stile.

“S’immagina azzurra mentre

è in fermento Luppolo, malto

e dolce frumento.

Senz’aria al naso né piedi pari,

dritta dal cuore dei fondali.”

Poi abbiamo le birre con il sale marino, che sono un sotto stile delle borre gose. 

Birra Mondo Sommerso

Infine, vi regalo anche questa chicca stupenda… ed é tutta italiana. Vi voglio parlare della Saison dell’aragosta” birra co-prodotta da due birrifici, uno del Maine e l’altro italiano, dove le aragoste letteralmente nuotano nella birra. Più tecnicamente vengono inserite nel mosto, lasciate cuocere, successivamente tolte, spolpate, reinserite in infusione con una piccola aggiunta di sale marino. 

Per ultimo mi sono lasciato la bomba, infatti voglio parlarvi di una cosa ancora piú particolare.

Si lo so, le birre che vi ho elencato sono già piuttosto fuori dall’ordinario.  Però, vi assicuro, che, la birra fermentata in fondo al mare, le batte tutte.

Tutto nasce in Sudafrica a Città del Capo nel 2017, dove il birrificio drifter brewing company ha fatto invecchiare la loro birra per ben un anno. Il genio dietro questa nuova tecnica é Nicholas Bush, un ragazzo che non ama rimanere sulla superficie, ma ha voluto andare in profondità pensando fuori dagli schemi.

La fermentazione che si ottiene in fondo al mare, dove l’oscurità regna sovrana e le temperature sono molto fredde, é unica.

Stiamo parlando di una triple stile belga con un grado alcolico di 10 gradi venduta in una bottiglia da 750 ml.

Questa tecnica é stata ripresa anche da un gruppo italiano di amici subacquei, Adriatic Divers Team, i quali hanno messo una cassa di birra depositata sul fondo del mare per farla diventare un pezzo unico.

Le bottiglie, cinquanta per l’esattezza, sono tutte birre artigianali,prodotte con ingredienti biologici provenienti dalla terra del Delta del Po, le quali sono state sapientemente riposte a circa 24 chilometri dalla costa, in mezzo al mare, dentro la stiva di un relitto affondato negli anni ’60, ad una profondità di circa 27 metri.

 Il risultato finale é stato stupendo sia per il gusto sia per la bottiglia che, grazie alle varie increspature marine che si sono create sul vetro, sono diventate un vero e proprio pezzo di collezione.

Anche per oggi e tutto un saluto dal vostro birrasofista.

Articolo scritto dal “BIRRASOFISTA” di Radio Orte.

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